Circolari 2022

ODCEC GR - BILANCIO DI PREVISIONE 2023 E CENA CONVIVIALE

Cari Colleghi,

si invia in allegato:

  • Bilancio di Previsione finanziario gestionale 2023;
  • Tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto al termine dell'esercizio 2022 (all'inizio dell'esercizio 2023);
  • Relazione del Revisore al bilancio di previsione 2023;

in approvazione nell’Assemblea prevista per il giorno VENERDI’ 02/12/2022 ALLE ORE 18.00 in seconda convocazione presso la TENUTA DI POGGIO CAVALLO - Loc. Poggio Cavallo – Fraz. Istia D’ombrone (Gr) - Sp30 Sante Mariae, ove al termine dell’Assemblea si terrà la consueta cena conviviale.

PER PARTECIPARE ALLA CENA CONVIVIALE (AL COSTO DI €.50,00 A PERSONA) È NECESSARIO PRENOTARSI ED EFFETTUARE IL PAGAMENTO ANTICIPATO A MEZZO BONIFICO BANCARIO (IBAN: IT04V0885114301000000314202).


COME ARRIVARE ALLA TENUTA DI POGGIO CAVALLO (www.poggiocavallo.it) Coordinate GPS:42.76793 11.17575

La Tenuta di Poggio Cavallo, a soli 10 Km da Grosseto, si raggiunge percorrendo la SP-30 Sante Mariae tra Istia d’Ombrone e Grancia.

DA EST: Da Grosseto si imbocca la strada Scansanese verso Istia d'Ombrone e si svolta a destra subito dopo il ponte sul fiume. Poggio Cavallo, Agriturismo e ristorante, si trovano sulla destra dopo 2 chilometri.
DA SUD: Da Grosseto si percorre l'Aurelia SUD verso Roma fino al ponte sull'Ombrone. Si esce a Grancia verso "Pratini" e si continua sulla S.P. 30 delle Sante Marie. Poggio Cavallo, Agriturismo e ristorante, si trovano dopo 3km sulla sinistra.


Cordiali saluti.

Il Consiglio dell’Ordine

 

CPO degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili italiani - Comunicato Stampa

Vicine e vicini al popolo iraniano

 

Piena solidarietà a chi si oppone alla soppressione dei diritti civili dell'individuo

Ci uniamo al dolore per la perdita di Mahsa Amini , 22 anni, e Hadis Najafi, 20 anni, e di tutte le altre donne senza volto e senza nome massacrate dalla cosiddetta "polizia morale" di Theran e sosteniamo senza indugio la protesta delle donne e degli uomini iraniani contro l'ingiustizia quotidiana a cui ogni donna in Iran ( e non solo ) è soggetta, in una nazione in cui si può morire per un capello fuori posto.

Auspichiamo l'intervento delle Organizzazioni internazionali contro la violenza della legge iraniana e chiediamo con urgenza un intervento a difesa dei diritti umani laddove sono quotidianamente violati.

Libertà, pari opportunità e sicurezza sono sinnimo di civiltà e noi CPO degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili italiani, da sempre al servizio delle pari opportunità e delle perequazioni delle diseguaglianze non possiamo che essere solidali con chi con forza e coraggio combatte in prima linea laddove questi diritti fondamentali non sono assicurati.

La nostra azione nella sensibilizzazione alla tragedia umanitaria c'è e si sta attuando in tutti i territori organizzando manifestazioni a vario titolo e partecipando, ove invitati, per portare la nostra solidarietà e consapevolezza che sempre e solo l'unione fa la forza.

3 ottobre 2022

I CPO degli Ordini dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili italiani

CHIUSURA SEGRETERIA PER FERIE

Si comunica che la Segreteria dell’O.D.C.E.C. di  Grosseto

resterà chiusa per ferie dal giorno 11/08/22  al giorno 31/08/22 compreso.

                                   La riapertura avverrà il giorno Giovedì  01/09/22

FISCO: COMMERCIALISTI AL GOVERNO, PROROGARE L’AUTODICHIARAZIONE AIUTI COVID

FISCO: COMMERCIALISTI AL GOVERNO, PROROGARE L’AUTODICHIARAZIONE AIUTI COVID 

Il presidente del Consiglio nazionale della categoria Elbano de Nuccio scrive a Franco, Giorgetti e Ruffini: “Adempimento estremamente complesso, la scadenza del 30 giugno è del tutto insufficiente. Serve uno spostamento almeno al 31 ottobre” 

Roma, 1 giugno 2022 – Spostare almeno al 31 ottobre il termine per l’autodichiarazione sugli aiuti Covid, attualmente fissato al 30 giugno. È la richiesta avanzata dal presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Elbano de Nuccio, in una lettera inviata oggi al Ministro dell’Economia, Daniele Franco, a quello dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti e al Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini. Secondo quanto affermato nella missiva da de Nuccio, “il termine del 30 giugno è del tutto insufficiente per l’espletamento degli incarichi con la dovuta diligenza professionale, in un periodo peraltro già denso di scadenze, tra le quali, solo per citarne alcune, i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dell’IRAP nonché agli acconti ai fini dell’IMU”. Per questo la categoria chiede “un intervento volto a differire il termine quanto meno al 31 ottobre. Un intervento nel senso auspicato - spiega de Nuccio - avrebbe il pregio di contribuire ad una più efficace e puntuale compliance da parte dei contribuenti nonché ad una maggiore razionalizzazione del calendario delle scadenze fiscali”. De Nuccio sottolinea come la richiesta viene avanzata “con la consapevolezza che il differimento del termine necessiti di una concertazione che concili i termini per l’adempimento con quelli per l’aggiornamento del Registro Nazionale Aiuti di Stato”.  

Nella lettera inviata agli esponenti dell’esecutivo e delle Entrate, il presidente dei commercialisti spiega come “per completare l’iter di approvazione della modulistica da utilizzare per quest’ennesimo adempimento straordinario a carico dei contribuenti sono serviti ben tredici mesi. Si può ben comprendere come risulti assolutamente necessario avere a disposizione un termine molto più ampio di quello attualmente previsto, alla luce dell’estrema complessità delle verifiche che l’adempimento impone e delle particolari cautele e attenzioni richieste per la sua compilazione, considerate le responsabilità, anche penali, derivanti dal rilascio di dichiarazioni mendaci. I dati da riportare nel modello di autodichiarazione – aggiunge - sono peraltro relativi agli aiuti ricevuti dal 1° marzo 2020 al 30 giugno 2022, con la conseguenza di dover “autodichiarare” anche aiuti eventualmente fruiti il giorno stesso della scadenza dell’adempimento, il che è già di per sé sufficiente a dimostrare la palese incongruità dell’attuale scadenza”.  

“E’ evidente - prosegue - che la ristrettezza di tali tempistiche non è, in alcun modo, da ascrivere agli operatori economici. I soli 64 giorni concessi ai contribuenti e ai professionisti che li assistono per la presentazione dell’autodichiarazione sono infatti da imputare esclusivamente al lunghissimo periodo resosi necessario per l’approvazione della disciplina attuativa e della relativa modulistica. Considerata la complessità della materia, è davvero inverosimile ipotizzare che la compilazione della autodichiarazione possa essere effettuata autonomamente dai contribuenti, senza avvalersi delle competenze tecniche dei professionisti che li assistono, i quali sono peraltro chiamati ad assolvere all’adempimento in oggetto per la quasi totalità dei loro clienti”. 

  

Il presidente conclude la missiva sottolineando come “in tutto il periodo emergenziale e, in particolare, nei periodi di lockdown, i commercialisti sono stati incessantemente a fianco delle imprese e dei cittadini per consentire loro di superare il drammatico momento, anche attraverso l’accesso alle misure straordinarie di sostegno messe in campo dalla Stato. L’impegno profuso dai commercialisti è stato encomiabile e ciò è stato riconosciuto anche dalle Pubbliche Istituzioni. Anche per tali ragioni, gestire un adempimento gravoso e complesso come quello in oggetto in tempi ristrettissimi e in coincidenza con il periodo di lavoro più intenso dell’anno può apparire incomprensibile agli occhi dei professionisti che, in ultima analisi, sono chiamati ad occuparsene”. 

INSEDIATO UFFICIALMENTE IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE

INSEDIATO UFFICIALMENTE IL NUOVO CONSIGLIO NAZIONALE 

Il presidente De Nuccio: “Impegnati per un nuovo protagonismo della categoria. La riforma fiscale rischia di essere mera manutenzione ordinaria, serve più coraggio” 

Con una cerimonia svoltasi presso il Ministero della Giustizia, alla presenza della Ministra Marta Cartabia e del sottosegretario Francesco Paolo Sisto, si è insediato formalmente il neoeletto Consiglio nazionale dei commercialisti, guidato dal presidente Elbano de Nuccio. Si tratta dell’ultimo atto formale dopo le elezioni per il rinnovo dei vertici della categoria svoltesi il 29 aprile, la proclamazione delle scorse settimane e la pubblicazione ufficiale dei risultati elettorali avvenuta sul Bollettino del Ministero di ieri.  

Nel corso della cerimonia di insediamento sono state anche elette le cariche che affiancheranno de Nuccio. Si tratta di Michele De Tavonatti, vicepresidente, Salvatore Regalbuto, tesoriere e Gabriella Viggiano, segretaria. Negli ultimi sei mesi Il Consiglio nazionale era stato retto da tre commissari straordinari, Paolo Giugliano, Rosario Giorgio Costa e Maria Rachele Vigani.  

Con la cerimonia di oggi – ha affermato de Nuccio - si chiude finalmente una lunga fase di difficoltà della nostra categoria. Si apre ora una nuova pagina, che dovrà essere all’insegna della ricostruzione e dell’unità. La nuova governance è estremamente motivata ad agire con decisione e incisività. L’obiettivo di fondo che ci muove è quello di ridare finalmente voce, visibilità e protagonismo ai commercialisti italiani. Puntiamo ad essere coinvolti da politica e istituzioni nella fase di genesi delle norme fiscali e economiche, non più ex post. Ci stiamo già attivando per stringere rapporti di ascolto e confronto con tutti i nostri stakeholders. Diremo la nostra sui dossier più caldi di questi mesi, dal PNNR alla giustizia tributaria, dalla crisi d’impresa alla delega fiscale”.  

Proprio a proposito della riforma fiscale, de Nuccio ha affermato che “c’è il rischio che ci si limiti ad una operazione di mera manutenzione ordinaria di un sistema tributario obsoleto come il nostro, concepito nel 1970, più di cinquant’anni fa, e poi stratificatosi con migliaia e migliaia di modifiche che lo rendono farraginoso e di difficile applicazione. Serve più coraggio, la riforma non può limitarsi alla rimodulazione delle aliquote Irpef e alla graduale eliminazione dell’Irap. Siamo in un momento storico di particolare crisi economica e finanziaria, legata prima all’emergenza pandemica e ora al conflitto russo – ucraino. Questo contesto non certo facile amplifica la necessità di mettere mano ad un sistema tributario che va utilizzato non tanto per ottenere gettito per coprire debito pubblico e spese correnti dello Stato, ma anche e soprattutto come strumento di politica economico - finanziaria per il rilancio del Paese”.  

“Serve una reale riduzione della pressione fiscale - ha concluso - che consenta di utilizzare il sistema tributario come leva di vantaggio competitivo in un mercato sempre più globalizzato. E serve una riorganizzazione dei codici tributari, un’operazione a costo zero per lo Stato, che è nell’interesse non solo dei commercialisti, ma anche dell’amministrazione finanziaria”. 

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